Ciao ragazzi!
Ho notato che in Python il costrutto iterativo for ha una struttura totalmente diversa da quella che si adoperava in C o in Java.
Praticamente in Python un for, per come costruito, serve solo a scorrere le posizioni di un oggetto.
Infatti serve a scorrere le varie posizioni di una stringa, di una lista e così via.
Invece, ad esempio, in C o in Java potevamo rendere il ciclo for un ciclo indeterminato e che quindi assomigliasse al while (però fare quest'ultima cosa sarebbe il segno di una cattiva programmazione).
Ora, secondo voi, questo è stato fatto perché avendo già il while non serve ricreare e riportare in Python anche il costrutto iterativo for "puro", che trovavamo in C; oppure perché in questa sintassi il for è molto più compatto ed utile?
È una curiosità molto carina, che serve a capire del perché di questa scelta, ovvero del perché cambiare la sua sintassi così radicalmente (anche se il meccanismo è pressoché simile)!
Grazie a chi risponderà.
Buona giornata.
- Francesco Pio Scognamiglio
Ho notato che in Python il costrutto iterativo for ha una struttura totalmente diversa da quella che si adoperava in C o in Java.
Praticamente in Python un for, per come costruito, serve solo a scorrere le posizioni di un oggetto.
Infatti serve a scorrere le varie posizioni di una stringa, di una lista e così via.
Invece, ad esempio, in C o in Java potevamo rendere il ciclo for un ciclo indeterminato e che quindi assomigliasse al while (però fare quest'ultima cosa sarebbe il segno di una cattiva programmazione).
Ora, secondo voi, questo è stato fatto perché avendo già il while non serve ricreare e riportare in Python anche il costrutto iterativo for "puro", che trovavamo in C; oppure perché in questa sintassi il for è molto più compatto ed utile?
È una curiosità molto carina, che serve a capire del perché di questa scelta, ovvero del perché cambiare la sua sintassi così radicalmente (anche se il meccanismo è pressoché simile)!
Grazie a chi risponderà.
Buona giornata.
- Francesco Pio Scognamiglio